La malocclusione è uno dei principali fattori che possono causare una patologia dell’articolazione temporo-mandibolare.
Oggi esistono diversi trattamenti per affrontare e risolvere questo comune problema, ma grazie all’evoluzione delle tecnologie del settore odontoiatrico, si è arrivati a poter sfruttare sistemi di analisi digitalizzata come il T-Scan.
Questo innovativo strumento permette di valutare in modo molto più preciso e accurato l’occlusione, fornendo al dentista informazioni che solitamente sfuggono alle altre tecniche. Così facendo, si può agire in modo più specifico e mirato.
Cosa è la tecnologia T-Scan
Il T-Scan è stato creato dalla società americana Tekscan Inc., specializzata in tecnologie e sensori tattili. È costituito da tre elementi, ossia un sensore brevettato, un manipolo USB e un software progettato per rilevare il livello e la tempistica della forza che viene esercitata sui singoli denti, nonché la stabilità del morso del paziente.
Il T-Scan è un macchinario che, grazie alla presenza di questo sensore a tecnologia elettronica, progettato apposta per le analisi occlusali, è in grado di soddisfare tutti quei professionisti che vogliono misurare l’occlusione in modo accurato e dinamico. Attualmente, è la tecnica che garantisce il miglior risultato, perché è in grado di rilevare all’istante i dati occlusali, compresi la forza e il tempo. Con il T-Scan, ogni professionista potrà offrire ai propri pazienti un servizio e un trattamento all’avanguardia e, soprattutto, di qualità superiore, perché la terapia sarà molto più veloce ed efficace del passato.
Grazie al T-Scan, infatti, la pressione a cui è sottoposto ogni dente viene misurata al millesimo di secondo, in modo tale da poter intervenire per raggiungere quell’equilibrio ideale nell’occlusione, che impedisca la comparsa di patologie più gravi e l’obbligo di ricorrere a lavori protesici o a implantologie a lungo termine.
A cosa serve il T-Scan
Come detto, la tecnologia T-Scan serve essenzialmente per intervenire in caso di malocclusione. L’esame prevede che il sensore ultrasottile utilizzato per l’analisi si inserisca, adattandosi perfettamente all’arcata dentale, dentro al manipolo, a sua volta collegato tramite cavo USB a un PC. In questo modo, sullo schermo compariranno dei grafici in 2D o 3D, a seconda del software utilizzato, che mostreranno tutti i punti di contatto del dente, rilevando, in particolare, il livello della forza a cui viene sottoposto il dente stesso durante l’occlusione.
Grazie a questi dati così semplici e immediati da consultare, il dentista potrà ottenere l’ideale bilanciamento del morso, andando a intervenire nel modo più efficace e veloce. Inoltre, lo stesso paziente potrà visualizzare i dati ottenuto dal T-Scan, così da rendersi conto in prima persona del problema e della necessità di un intervento tempestivo.
In pratica, esistono due livelli di analisi che compie il T-Scan, quella statica e quella dinamica: la prima serve a visualizzare l’occlusione del paziente in un determinato arco temporale, così da individuare eventuali contatti prematuri o impianti caricati in anticipo, ma anche per tracciare la distribuzione delle forze durante l’intercuspidazione.
Inoltre, il T-Scan è in grado di identificare le forze eccessivamente esercitate su ogni dente, calcolandone la percentuale; è utile per visualizzare i dati occlusali, sovrapponendoli a quelli delle impronte digitali; sfrutta i dati individuali dei singoli punti di contatto per identificare il punto migliore dove operare; infine, è in grado di generare dei report sullo stato occlusale, molto utili sia per i pazienti che il professionista stesso, che potrà consultarli in ogni fase del trattamento.
Per quanto riguarda, invece, l’analisi dinamica, il T-Scan è in grado di osservare ogni cambiamento che avviene quando il paziente entra ed esce da una intercuspidazione massima; identifica in maniera tempestiva le cosiddette prematurità occlusali e riesce a misurare le percentuali di forza sia nella zona di sinistra che in quella di destra durante la chiusura della bocca; infine, può analizzare la stabilità di una chiusura, grazie al tracciamento della traiettoria del centro di forza e stila grafici a colori dove si possono visualizzare, in un arco temporale, le forze che vengono esercitate su un dente, su una serie di denti e sull’occlusione stessa.
I vantaggi del T-Scan
Come si evince da quanto scritto sopra, i vantaggi di ricorrere alla tecnologia T-Scan sono molteplici, sia per il professionista che per il paziente.
Il primo, infatti, potrà contare su uno strumento eccezionalmente preciso e semplice da utilizzare, assicurando un servizio rapido ed efficace, mentre il paziente potrà rendersi conto personalmente e visivamente della necessità di intervento, accettando il trattamento in maniera consapevole. Il T-Scan è uno strumento molto versatile, tanto che può essere spostato da uno studio all’altro, i suoi sensori godono di un’ottima longevità e possono essere utilizzati diverse volte sullo stesso paziente.
Il software, poi, è molto intuitivo, per cui il dentista potrà impostarlo e regolarlo come meglio ritiene, potendo contare anche su un database che semplifica notevolmente la gestione delle cartelle. Analizzando, invece, i vantaggi pratici, il T-Scan garantisce l’abbattimento degli interventi di correzione, abbassando il numero di visite, e monitorizza con continuità le occlusioni dei pazienti che, così, potranno giovarne per un lungo e definitivo periodo temporale.
L’accuratezza di questo strumento, inoltre, permette una visione talmente ampia dell’arcata dentale da poter individuare sia le percentuali di forza esercitate sui denti che eventuali contatti prematuri o impianti caricati troppo in anticipo, dando così la possibilità di intervenire sempre in maniera tempestiva e risolutiva.
Il T-Scan è utile perfino per generare dei report sulle occlusioni, documentando ogni intervento e ogni progresso, ma è soprattutto capace di individuare con una precisione estrema i punti di contatto, così da poter indicare esattamente dove operare.